Tra giugno 2020 e febbraio 2022
A fine giugno 2020 ancora tra diverse incombenze da chiudere e dopo, dobbiamo dirlo, un anno faticosissimo, a mo' di diario ho raccontato alcune esperienze significative che hanno segnato quell'anno particolare. Di seguito alcune di quelle riflessioni portate alla luce adesso nel 2022.
Intanto al primo posto metto l'attività di sportello che come animatore digitale ho cercato di offrire abbastanza rapidamente ai colleghi. L'onda d'urto che ci ha investiti tutti chiedeva di mettere in campo strumenti di comunicazione, di didattica e di organizzazione del proprio lavoro senz'altro nuovi per diversi colleghi.All'inizio ricordo molto bene - eravamo alla fine di febbraio nei primi giorni di sospensione delle attività didattiche e di scuola chiusa - mi aveva pervaso un senso di agitazione, perché fin da subito mi sono chiesta se gli strumenti che avevamo a disposizione ( e per fortuna li avevamo da 5 anni - mi riferisco a GSuite for edu e al registro elettronico) sarebbero stati fruibili da tutti i docenti. Sapevo che una parte dei colleghi aveva guardato alle tecnologie applicate alla didattica spesso come un male necessario (solo quando imposto). Mi scuso per la franchezza ma bisogna essere consapevoli dello scenario in cui ci si muove.
Ho sempre sostenuto che la tecnologia ci offre opportunità straordinarie ma è sempre un MEZZO mai un fine: il fine è la didattica in un contesto relazionale, educativo e prezioso come quello scolastico.
Rendicontazione :
la scuola non si ferma, andrà tutto bene, io resto a casa...ecco alcuni slogan che ci hanno accompagnati durante la pandemia.
La scuola sospesa ma attiva...è stato davvero un work in progress psicologicamente e fattivamente faticoso non lo nego.
Come dare visibilità esterna, trasparenza al tanto lavoro fatto ma anche come fare circolare buone pratiche? All'inizio avevamo pensato a cartelle drive condivise per classe e docenti ma poi abbiamo optato per la sezione DAD sul sito della scuola e naturalmente su un largo utilizzo di materiali prodotti per lo studio o videolezioni caricate in didattica. Mi sono accorta che la pratica di videolezioni brevi è molto preziosa per tutti gli studenti ma vitale per quelli più fragili o in difficoltà. Avere la possibilità di ascoltare e riascoltare con i propri tempi le spiegazioni dei docenti, per tanti è stato davvero importante. Qualche collega ha gestito in maniera molto efficace il proprio canale youtube di GSuite per avere una luogo organizzato cui gli studenti potevano avere accesso a playlist organizzate.
Il 12 marzo è stata attivata in console di amministrazione della GSuite la possibilità della video registazione su Meet. Un fatto strategico per quanto sopra riportato10 marzo ci siamo posti la questione di come interfacciare il lavoro in Google classroom con la valutazione del registro (lv. la questione delle cosiddette valutazioni blu e delle valutazioni formative).
La comunicazione sul registro per i contatti con le famiglie facevano alle volte i conti con i
i crash del registro elettronico (cfr. "errore 404 not found") a volte sovraccarico di richieste ai nostri sistemi...
I vari DPCM ci hanno scandito il tempo che incredibilmente segnava passaggi impensabili e certo non prevedibili.
Le risorse in rete utili ai docenti che si è cercato di far circolare, i confronti
ma anche le solitudini di un lavoro che sembrava non aver confini ha segnato il primo anno di pandemia.
Per alcuni studenti lo schermo della DAD è stato un rifugio rassicurante e uno spazio che ha permesso di sentirsi più protagonisti, per altri è stato un'occasione per gettare definitivamente la spugna e non trovare la giusta motivazione, altri ancora in situazione di difficoltà tecnologica hanno trovato l'aiuto e la disponibilità della scuola e in tutto questo abbiamo portato avanti anche la formazione interna.
Mi pareva che le difficoltà del 2020-2021 ci avessero messo alla prova ad un livello di intensità difficilmente eguagliabile ma mi sbagliavo. Penso che per una didattica di qualità la DDI sia stata una sfida ancora più complessa. Perché la scuola che ha messo in campo la disponibilità di tutti per garantire l'attività in presenza e che si trova spesso ad affrontare problemi di svantaggi culturali ed economici e di apprendimento ha dovuto tentare di armonizzare o quanto meno a tenere insieme una pluralità di situazioni scandite dalle quarantene: la flessibilità imprevista e imprevedibile di alunni a casa con classi a scuola/ studenti a scuola con docenti a casa/ docenti e studenti in parte a scuola e in parte a casa.
A tutt'oggi ho l'impressione che sia mancata l'occasione per una rivisitazione e ripensamento delle esperienze vissute semplicemente perché in parte le stiamo ancora vivendo.
Quanto avremo ripreso fiato sarà importante farlo perché quanto abbiamo appreso e vissuto sia oggetto di una riflessione serena e aperta.
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